HomeMate è l’app che vuole migliorare la vita degli autistici
HomeMate. Il coinquilino. Ma quest’app è molto, molto di più. È una piattaforma digitale che vuole integrare domotica e sistemi di sensori. Il fine è quello di incrementare il livello di autonomia e migliorare la qualità della vita di persone con autismo.
Ma non lo fa solo con la tecnologia. La parte integrante di questa idea è che la tecnologia serva a far incontrare due persone. La persona affetta da una forma di autismo e il Life Mentor. Un educatore 4.0. Un professionista che sa trattare queste persone per mettere nelle migliori condizioni di vita possibili.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Andrea Buragina, co-founder della startup LORF che ha ideato loveorfriends, app che promuove la socializzazione. Di questo parleremo però più avanti.
BURAGINA: “HOMEMATE NASCE DAL MIO VISSUTO”
L’idea di Buragina nasce da una vicenda personale, un caso di autismo in famiglia. Racconta Buragina: «Il pensiero va al dopo di noi. Sono anche appassionato di ecommerce e tecnologia. Ho creato così un’app che spinge alla socializzazione e lo spirito di HomeMate è proprio questo».
Lo scopo è quello di «cercare di incrementare livello di autonomia delle persone con autismo». In casa. Consentire loro di organizzare e pianificare («per molti di loro pianificare è fondamentale. Non avere un programma è fonte di grandissimo stress») la propria vita con l’assistenza di un professionista che, in remoto, possa aiutare e coadiuvare l’assistito.
La piattaforma è in fase di implementazione. Lo scorso autunno è stata lanciata una campagna di crowdfunding su Kickstarter per raccogliere una prima somma da destinare alla «creazione di un team misto di ingegneri ed educatori/piscologi».